La tecnologia che piace al pianeta

 

Qual è il prezzo di un cellulare nuovo? Due milioni! Non euro, certo. Il prezzo di mercato lo conoscete, basta guardare sul listino di qualunque store. Meno noto, invece, è il costo per l’ambiente.

L’80% delle emissioni di gas a effetto serra proviene dalla produzione dei telefoni cellulari. Con l’assemblaggio, il trasporto, la distribuzione e il loro utilizzo si arriva a due milioni di tonnellate di emissioni.

I dati del Global E-waste Monitor 2020 delle Nazioni Unite mostrano che solo nel 2019 nel mondo sono state generate 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. Le proiezioni di quest’anno arrivano a 74 milioni, mentre nel 2030 saranno addirittura 110 milioni.

Ad Agbogbloshie, un sobborgo di Accra in Ghana, la discarica e-waste, l’insieme dei rifiuti elettronici, copre un’area pari a undici campi di calcio.

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L’appello dell’ONU per invertire questa tendenza devastante è allungare la vita dei dispositivi elettronici, soprattutto per smartphone, tablet e computer con il ricorso alla tecnologia ricondizionata.

Il risparmio è enorme. Per l’ambiente sono 47 kg di CO2 in meno per ogni smartphone rigenerato, 270 kg per un portatile e 252 per un tablet. Persino delle semplici cuffie o un carica batterie pesano sul nostro pianeta 10 kg di CO2.

L’indagine “Second Hand Effect 2020”, condotta dall’Istituto svedese di ricerca ambientale, ha stimato che l’anno scorso sono stati acquistati tre milioni di prodotti ricondizionati, con un risparmio ambientale di 193.775 tonnellate di CO2.

Il nostro lavoro è anche questo. Contribuire a alla salute del nostro pianeta e lo facciamo bene.

Ci diamo delle arie? In effetti sì, anche questo è il nostro scopo. Darci e darvi arie. Che siano, però, sempre più pulite.