Fino ad oggi le aziende coinvolte nella rigenerazione o il "refurbishment" di computer, smartphone o prodotti elettronici usati erano lasciati senza normativa.

Ci sono voluti 13 anni per avere un decreto che regola tale attività. Sulla gazzetta ufficiale trovate i dettagli del decreto.

Vista la norma EN 50614:2020, «Requirements for the preparing for re-use of waste electrical and electronic equipment», elaborata dal Comitato europeo di normazione elettrotecnica (CENELEC), al fine di incoraggiare la preparazione per il riutilizzo dei RAEE e fornire un quadro di riferimento per garantire ai consumatori la sicurezza e la qualita' delle apparecchiature reimmesse sul mercato; Ritenuto che, in riferimento ai rifiuti soggetti a regimi di responsabilita' estesa del produttore, l'immissione sul mercato dei prodotti ottenuti dalle operazioni di preparazione per il riutilizzo non puo' qualificarsi quale «prima messa a disposizione», tale da generare nuovi oneri connessi all'applicazione del suddetto principio;

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Il decreto stabilisce:

  1. Le modalità operative e i requisiti minimi di qualificazione degli operatori in procedura semplificata;
  2. Le dotazioni tecniche e strutturali necessarie per l’esercizio delle attività di cui al punto a);
  3. Le quantità massime impiegabili, la provenienza, i tipi e le caratteristiche dei rifiuti, nonché le condizioni specifiche in base alle quali prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono sottoposti a operazioni di preparazione per il riutilizzo;
  4. Le condizioni specifiche per l’esercizio di operazioni di preparazione per il riutilizzo.

Insomma da ora in poi non tutte le aziende che vogliono lavorare nel mondo del ricondizionato devono adeguarsi a questo nuovo decreto.

Buona lettura